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MARCELLO DUDOVITCH
 
   
   

Biografia

 

1878
Marcello Dudovich nasce a Trieste il 21 marzo da Antonio ed Elisa Cadorini.

1893-95
Dopo aver frequentato le scuole Reali, si iscrive alla Sezione di pittura decorativa della scuola per capi d’arte e comincia a frequentare l’ambiente dei pittori cittadini. Un viaggio a Monaco di Baviera, in questo periodo, rafforza in lui l’ammirazione per Bocklin e von Stuck.

1897
Si trasferisce a Milano, per volere del padre, alle Officine Ricordi, dove, sotto la guida di Leopoldo Metlicowitz, comincia a realizzare propri bozzetti per manifesti. Intanto frequenta la Società artistica e patriottica, studia disegno accademico e nudo.

1898-99
Inizia la sua intensa collaborazione con l’editore bolognese Edmondo Chappuis e crea, a Milano, uno studio con due amici pittori.

1900-05
Comincia ad avere i primi riconoscimenti pubblici: vince il concorso per le “feste di primavera” bolognesi, vince una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi e collabora alla rivista bolognese “Italia che ride”. E’ presente all’Esposizione Internazionale di Arti decorative di Torino e instaura numerose collaborazioni con diverse riviste.

1906
Lascia Bologna per ritornare da Ricordi a Milano. Vince il concorso per il manifesto celebrativo del traforo del Sempione e realizza la decorazione dell’edificio della Sezione di Arte Decorativa  italiana all’Esposizione Internazionale del Sempione.

1909
Viene nominato socio onorario all’Accademia di Belle Arti di Brera.

1911
Vince il concorso per il manifesto della Marca Zenit della Ditta Borsalino. Pur mantenendo il lavoro a Milano, inizia a collaborare con la rivista “Simplicissimus” di Monaco di Baviera come disegnatore della pagina mondana e “inviato speciale”. Sposa Elisa Bucchi e, a Monaco, nasce la loro unica figlia Adriana. Riconosce Ernesto, il figlio naturale avuto da Elisa precedentemente. Ernesto, diventato ufficiale di Marina, morirà molto giovane in Australia, procurando ai genitori un profondo ed imperituro dolore.

1915-20
Vive e lavora a Torino realizzando diversi manifesti per l’industria cinematografica.

1920
Torna a vivere a Milano dove fonda insieme all’avvocato Steffenini  la casa editrice Star. Inizia una fruttuosa collaborazione con La Rinascente, che si protrarrà fin agli anni ’50, immortalando nei suoi manifesti le varie stagioni della moda. Per la ditta LENCI di Torino, invece, disegna bozzetti di bambole che poi verranno commercializzate.

1924
Realizza alcuni manifesti di sostegno al Partito Nazionale Fascista. All’ideologia aderirà implicitamente, con appartato distacco e, talora, con velati cenni critici. Ma nell’arco degli anni ’30 otterrà numerose commissioni di propaganda ed esaltazione del regime.
 
1931
Conosce il giovane pittore veneto, suo strenuo ammiratore, Walter Resentera, che diventerà prima suo allievo e poi suo genero, sposando la figlia Adriana nel 1935. Per un decennio sarà intensissima la sua attività di illustratore per giornali, riviste, copertine di libri.

1936-37
Soggiorna per lungo tempo in Libia. Da questa esperienza trarrà ispirazione per numerosi disegni e bozzetti dedicati alle donne arabe.

1940-45
Durante la guerra vive tra Milano, Varese, Riccione e Rimini. Si dedica prevalentemente alla pittura pura, esponendo in numerose mostre, attività che si andrà infittendo nei decenni successivi.

1946-47
Realizza diverse decorazioni parietali nelle ville di alcune famiglie di spicco, tra le quali la famiglia di Umberto Brustio, proprietario della Rinascente ed uno dei suoi più importanti committenti e mecenati..

1951
Torna in Libia dove vengono allestite diverse personali presso il Circolo degli Italiani e L’Ufficio di Informazioni degli Stati Uniti.

1954
La galleria Stenzel di Monaco ospita una sua personale di opere recenti.

1960
Al Congresso nazionale della pubblicità di Firenze gli viene conferita la medaglia d’oro del premio “Vita di pubblicitario”.

1962
La notte del 31 marzo, muore di emorragia celebrale a Milano. Il Civico Museo Revoltella di Trieste gli dedica, pochi mesi dopo, la prima retrospettiva.